Proiezione ad inviti promossa da Glauco Maria Genga

TRUFFAUT, WOODY ALLEN E LE FACCE DELL’ISTERIA

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«Lo sai che sei bellissima? Ogni marito dovrebbe diventare cieco per un po’!»

Il protagonista di Hollywood Ending, affetto da cecità psicosomatica (l’isteria non è mai nominata, ma è di essa che si tratta), si rivolge con queste parole all’ex-moglie subito dopo avere recuperato la vista. Allen è uno dei pochissimi che sa rappresentare la sintomatologia isterica senza cadere in errori o falsità. A sua volta l’ex-moglie (Téa Leoni, frizzante e raffinata compagna, in continua disputa con lui) messa alle strette, confessa: non si è re-innamorata dell’ex-marito, semplicemente non ha mai smesso di amarlo. In questo caso fare a meno della vista si rivela una condizione favorevole, come nel mito di Amore e Psiche di Apuleio, o nella tecnica psicoanalitica, l’unica cura che privilegia l’udire rispetto al vedere.

 

Negli anni ’90 Giacomo B. Contri ha proposto di distinguere in tutta la psicopatologia, e in particolare nell’isteria, una parte clinica (i sintomi) e una non clinica (le teorie). Solo la prima può essere trattata con la levità che merita. E’ ciò che fa Allen in questa commedia ricca di gag, il cui titolo allude, appunto, al lieto fine.

Non si ride invece con Jules e Jim. Il capolavoro di Truffaut, tratto dall’omonimo romanzo autobiografico del settantacinquenne H.P. Roché, mostra molto bene la componente non clinica dell’isteria: ambientato a cavallo della prima guerra mondiale, è imperniato sulla condotta criminale della bella Catherine (una superba Jeanne Moreau) tutta lacrime e spensieratezza, eternamente insoddisfatta, proprio come vuole la teoria isterica. “Il menage à trois più celebrato della storia del cinema” (Mereghetti) fu tacciato di immoralità e rischiò di essere ritirato dalle sale quando uscì nel 1962. Eppure nessuno finora ne ha sottolineato la vera immoralità: dietro lo “struggente canto di libertà e anticonformismo” (ancora Mereghetti), si nasconde la corsa irrefrenabile della bella protagonista verso il tragico epilogo, che lascia letteralmente di sasso lo spettatore. Più belle indifference di così…

 

Accostare questi due film così diversi tra loro aiuta a riconoscere l’isteria oggi, nella sua proteiforme spola tra sintomi e teorie, queste molto più seduttive e pericolose di quelli.

Per un approfondimento, rinvio all’articolo di G.B. Contri: ISTERIA: LUSSURIA SENZA LUSSO

 

INFO

1° appuntamento: SPAZIO OBERDAN, venerdì 3 ottobre, ore 17: JULES ET JIM

La proiezione è aperta al pubblico, non occorre prenotazione. E’ sufficiente presentarsi qualche minuto per acquistare personalmente il biglietto (7 euro). Il film (b/n) è in lingua originale e sottotitolato in italiano: http://oberdan.cinetecamilano.it/film/jules-e-jim/

2° appuntamento: CINEMA ANTEO, martedì 21 ottobre, ore 20: HOLLYWOOD ENDING

La proiezione è riservata e i posti sono limitati. Se è interessata/o, La prego di inviarmi al più presto un’email all’indirizzo: gmg-cinema@glaucomariagenga.itPotrà ritirare il suo biglietto alle 20 in biglietteria (7 euro).

Dopo il film, chi lo desidera potrà fermarsi per conversare e gustare un aperitivo presso l’Osteria del Cinema. Sarà nostra ospite la dott.ssa Elena Galeotto, psicoanalista, Socio della “Società Amici del Pensiero Sigmund Freud”.